Pannelli Sociali

Per una sociologia agita ed agente

Il cambiamento: la più alta forma di conoscenza

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Quando ci inseriamo in un qualsiasi meccanismo, veniamo da subito amalgamati in un sistema e risuoniamo in esso assecondando il meccanismo stesso, gli ingranaggi di cui è composto, i tempi e gli spazi divengono i nostri tempi ed i nostri spazi. Questo succede in tutti i sistemi, che siano essi sistemi sociali, psichici o intra-psichici. In pratica, nel momento del nostro inserimento nel sistema, una qualche forza propulsiva, al fine di integrarci in maniera armonica nel sistema, ci spinge ad assecondarne le movenze, a ruotare negli ingranaggi assecondandone i tempi impostati in maniera predeterminata. Ma se, ad un certo punto, noi tentassimo di modificare il sistema, se ad esempio cercassimo di introdurre o togliere degli ingranaggi, al fine di rallentarne o velocizzarne i tempi, se in qualche maniera cercassimo di modificare un ordine predeterminato del sistema, a quel punto vedremmo la comparsa sulla scena di elementi sin da allora a noi sconosciuti perché, fino a quel momento, silenti nelle retrovie. Ma, una volta accortisi di un tentativo di cambiamento, essi compaiono a noi stessi al fine di riportare un ordine predeterminato e resistere al tentativo di cambiamento ed a quel punto, noi iniziamo a conoscere altri elementi sistemici che, fin quando assecondavamo il sistema nelle sue movenze, non avevamo modo di portare a coscienza, seppur essi, latenti, esistessero. Ed ecco il senso dell’affermazione di Kurt Lewin: “Se vuoi realmente conoscere qualcosa, prova a cambiarla.” La più alta forma di conoscenza, risiede quindi nel tentativo di un cambiamento, di noi stessi, del sistema in cui siamo immersi.. Provare a cambiare, per conoscere, per conoscer-si.


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