Nuove povertà. Nuove ridefinizioni sociali.

Di Maslow e delle nuove ridefinizioni dei bisogni

Sono convinto che, l’inesorabile ed inevitabile impoverimento che seguirà negli anni a venire, dovuto ad un potere salariale sempre più debilitato ed inadeguato anche al semplice sostentamento di una famiglia classica per sopperire alle normali esigenze quotidiane (cibo, gas, acqua, luce, affitto…) Costringerà le famiglie stesse a ridefinirsi in famiglie allargate. Le famiglie, per poter andare avanti dovranno in pratica tornare ad avere una forma come quella patriarcale, magari differente nelle dinamiche, ma in cui; il nonno, la nonna, il padre, la madre, i figli… coabitano sotto uno stesso tetto e collaborano tutti assieme, sia all’assolvimento delle spese quotidiane, sia all’accudimento di nonni e figli sotto lo stesso tetto, senza dover per forza di cose ricorrere a “persone esterne” (badanti o baby sitter.. ad esempio) o a strutture esterne.

In pratica, se si guarda anche la piramide di Maslow

se i bisogni primari, nei recenti tempi trascorsi, venivano assolti quasi implicitamente da un sistema che garantiva un potere salariale consono al tenore di vita del cittadino medio, ora si è ad un punto in cui occorre soffermarsi ai bisogni primari ed essenziali individuabili nei primi tre gradini della suddetta scala. Ciò costringe l’intero sistema sociale ad una nuova ridefinizione, così come occorrerà ridefinire in maniera conseguente anche le politiche del welfare state.